LO STATO EMOTIVO E I PROBLEMI - Dog Academy Italia
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LO STATO EMOTIVO E I PROBLEMI

LO STATO EMOTIVO E I PROBLEMI

Quando c’è un cane che ha un comportamento scorretto ed eclatante, come abbaiare ad ogni simile che incontra, a oggetti in movimento o alle persone, tutti si focalizzano sul voler risolvere quel comportamento.  

Sì, è vero, spesso questi comportamenti tendono a prevaricare una quotidianità serena e diventano fonte di stress per tutti, tanto da spingere le persone in un vortice di frustrazione e a non apprezzare più il cane.  

Ma cosa si nasconde dietro a un comportamento indesiderato?  

 

Sicuramente uno STATO EMOTIVO.  

Qualcuno si chiede cosa prova il cane prima di emettere quel comportamento?  

Il comportamento è solo la punta di un iceberg, e sotto di esso c’è un mondo fatto di emozioni, esperienze, percezioni e relazioni. 

Spesso, dietro a un abbaio insistente o un gesto apparentemente inspiegabile, c’è paura, frustrazione, ansia o una difficoltà a gestire uno stimolo ambientale.  

 

Per capirlo, dobbiamo analizzare la situazione a 360 gradi e sicuramente fare un passo indietro per capire la causa che porta all’alterazione dello stato emotivo. 

È sul “prima” che dobbiamo lavorare.  

 

Un cane non “nasce” con un comportamento indesiderato, ma lo sviluppa come risposta a ciò che vive, sente o percepisce. Potrebbe aver imparato che quel comportamento è l’unico modo per affrontare uno stimolo che percepisce come stressante o pericoloso.  

 

 

Dobbiamo aiutare il cane a cambiare quel momento, a provare un’emozione diversa. Questo richiede pazienza, empatia e, spesso, un lavoro mirato che consideri l’individualità del cane.  


Per ogni cane ci sarà un canale di comunicazione magari differente. Non esiste un vero e proprio percorso standard quando si tratta di emozioni, perché ogni singolo soggetto le vivrà in maniera differente, in base alla sua indole, al suo vissuto e al contesto in cui vive.  


Ricordate che, spesso, un comportamento indesiderato è il modo in cui il cane ci sta comunicando che qualcosa non va. Non è mai un “capriccio”, ma una richiesta di aiuto.  

Provate a fare quel passo indietro e capirete che quello che vedete è solo la conseguenza di un malessere.  


E se ci mettiamo davvero in ascolto, possiamo fare molto di più che “correggere” un comportamento: possiamo restituire al nostro cane serenità ed equilibrio emotivo.